Il Monte di Mario
Lontana appena 24 km da Avellino, Montemarano trasporta il visitatore in un contesto sorprendentemente variegato. Situata sulla sinistra dell’alto corso del Calore, a 820 metri sul livello del mare e dominata dal Monte Tuoro, Montemarano si raccoglie intorno al suo castello con un centro storico che conserva intatta la topografia medioevale, aprendosi a tratti su belvedere da cui lo sguardo spazia abbracciando panorami incantevoli. Numerose strade interpoderali collegano il centro storico con le 34 contrade: nuclei abitativi che hanno sviluppato nel tempo differenti attività, contribuendo ciascuna a delineare il profilo antropologico locale. Culla di antiche tradizioni e santa terra di pie figure e vescovi, Montemarano vanta una storia millenaria, sebbene i primissimi fatti del suo passato siano avvolti da incerte notizie. Al condottiero irpino Mario Egnazio si riconduce il toponimo, che definisce come “Monte di Mario” il luogo conosciuto in epoca romana come “Mons Maranus”, il monte di quello stesso prode guerriero che avrebbe difeso il territorio dagli attacchi dei Romani, entrando così nelle leggende locali. Epoca fondamentale nella storia del centro è stata quella in cui Montemarano ha costituito sede di diocesi. Tra i circa 50 vescovi che si sono succeduti alla guida della chiesa montemaranese spicca la figura di Giovanni da Montemarano, consacrato nel 1084 e morto nel 1095 in concetto di santità, una figura molto amata e venerata tanto da diventare, pochi anni dopo la sua morte, santo patrono del luogo. Oltre al castello, il comune vanta la presenza di numerosi palazzi signorili. Tra questi ricordiamo Palazzo Toni, risalente al XVII secolo, e Palazzo Fiorili-Buono in stile tardo-barocco. Tra gli edifici religiosi si distinguono la Chiesa del Cuore di Gesù e la Chiesa dell’Immacolata Concezione, site entrambe in piazza Mercato, oltre alla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Di grande interesse sono anche il Museo dei Parati Sacri, che rappresenta una vera eccellenza per il comune e centro espositivo di grande importanza tra le collezioni di vestiario liturgico in genere, essendo la prima realtà di questo tipo sorta in Italia Meridionale e il Museo Etno-musicale, dedicato alla tradizione folk lorica montemaranese.